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giurisprudenza

La morte della sorella costituisce per l’avvocato un legittimo impedimento a presenziare all’udienza (Cass., Sez. VI Pen., 22 agosto 2012, n. 32949)

La Corte di Cassazione accoglie il ricorso avverso la sentenza della Corte d'Appello di Perugia, in parziale riforma della stessa. La pronuncia dell corte confermava la condanna degli imputati rei di aver sottratto al pignoramento alcuni beni mobili, ma centralità nella sentenza di cassazione è data alla circostanza che il difensore degli stessi avrebbe richiesto, il giorno prima dell'udienza, un rinvio a causa di un lutto familiare e della conseguente necessità, il giorno dell'udienza, di partecipare alle esequie. Il difensore, nella richiesta fatta al Giudice di primo grado, avrebbe omesso di indicare l'orario delle esequie nonché il legame di parentela con il deceduto; vista la genericità della richiesta vi era stato il rigetto dell'istanza di rinvio. La Cassazione ha precisato come l'assoluta impossibilità a comparire del difensore non vada intesa in senso esclusivamente meccanicistico, come impedimento "materiale" a partecipare all'udienza, dovuto a un precedente e concomitante impegno professionale ovvero ad altra causa che impedisca la fisica presenza del difensore dovuta ostacoli di carattere logistico o sanitario, che prescinda da qualsiasi considerazione di situazioni che possano sotto il profilo emotivo e umano essere ritenute anch'esse di ostacolo alla partecipazione attiva all'incarico affidatogli.

a cura di Simone Pesucci

Allegato:
32949-2012