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giurisprudenza

Commette il reato di truffa l’Avvocato che, traendo in errore il proprio cliente, si fa versare un somma di denaro non dovuta (Cass., Sez. II Pen., 11 novembre 2014, n. 46404)

Con una pronuncia in mero rito di rigetto, la Suprema Corte di legittimità ha confermato l'esistenza di una truffa contrattuale consumata da un professionista legale a carico del proprio cliente.
Nella fattispecie, l'Avvocato induceva in errore il proprio assistito convincendolo che fosse necessario versare alcune somme a titolo di deposito cauzionale presso la cassa dell'Ordine dei Commercialisti, nella controversia civilistica che, appunto, lo vedeva contrapposto al proprio Dott. Commercialista.
Il cliente, così artificiosamente raggirato dal proprio difensore, si determinava a pagare le somme a lui richieste (e credute come necessariamente dovute) mediante la consegna di assegni postali, ingenerando quindi un ingiusto profitto a vantaggio del legale.
a cura di Devis Baldi