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giurisprudenza

La sentenza notificata presso il domicilio eletto senza l’indicazione del nominativo del procuratore non fa decorrere il termine breve per l’impugnazione (Cass., Sez. III, 27 febbraio 2014, n. 4698)

La Corte di Cassazione, nella sentenza in commento, ha evidenziato che ai fini del decorso del termine breve previsto dall’art. 326 c.p.c., la notifica della sentenza effettuata nel domicilio eletto presso il difensore è equivalente a quella effettuata, ai sensi degli artt. 170 e 285 c.p.c., nei confronti del procuratore costituito della parte, posto che si tratta di forme di notificazione che assicurano che la sentenza sia portata a conoscenza della parte per il tramite del suo difensore tecnico, come tale professionalmente qualificato a valutare l’opportunità dell’impugnazione.
Più in particolare la Corte ha rilevato, sulla scorta del proprio orientamento maggioritario, che a garanzia dell’effettività del diritto di difesa, è essenziale il riferimento nominativo, nel corpo della relata, al procuratore della parte in tale sua veste, e quindi la necessità dell’uso di forme di notificazione idonee ad assicurare, almeno in astratto, che l’atto arrivi nelle mani del difensore, nella qualità.
Nel caso di specie la notifica della sentenza di primo grado effettuata alla parte, – un’Amministrazione Provinciale, in persona del legale rappresentante pro-tempore – all’indirizzo della sede, era priva dell’indicazione del nominativo dell’avvocato dell’Ufficio Legale dell’Amministrazione medesima.
Ai fini della decorrenza del termine breve a nulla ha rilevato la circostanza che il difensore avesse eletto domicilio presso la sede dell’Ente, non essendovi alcuna certezza che l’atto fosse pervenuto nella disponibilità del soggetto professionalmente qualificato a vagliare l’opportunità dell’impugnazione.

a cura di Guendalina Carloni