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giurisprudenza

Costituisce abuso del processo la condotta dell’imputato tesa unicamente a reiterare e procrastinare le attività processuali (Cass., Sez. III Pen., 23 Marzo 2017, n. 14223)

Il caso in esame giunge al vaglio della Corte di Cassazione in quanto i due imputati si dolevano del fatto che, in occasione dell’udienza di discussione in primo grado, era stato loro nominato un difensore d’ufficio a cui non era stato concesso un termine a difesa.

Ricostruita tutta la vicenda, di cui non era stata fatta menzione nel ricorso per Cassazione, i giudici di legittimità in realtà evidenziano che: 1) prima della chiusura del dibattimento in primo grado gli imputati avevano ricusato il Giudice (ricorso respinto); 2) avevano quindi revocato il mandato al proprio difensore nominandone uno nuovo ed ottenendo un termine a difesa; 3) avevano di poi rinunciato al nuovo difensore (senza produrre l’atto di rinuncia) dichiarando di nominarne uno nuovo ed ulteriore; 4) all’udienza di discussione il nuovo difensore così nominato non si presentava, non presentando neppure un legittimo impedimento.

La Corte di Cassazione ritiene quindi che il giudice di prime cure aveva opportunamente nominato un difensore d’ufficio facendo buon governo dei principi su cui si basa il processo penale.

Nel caso di specie, invero, la celere definizione del processo in primo grado era stata ostacolata da un numero esagerato e inopinato di iniziative difensive con il solo obiettivo di ottenere un rinvio “ad libitum” delle attività processuali. Questa condotta costituisce abuso del processo in quanto esercitata per scopi diversi ed ultronei da quelli per i quali l’ordinamento processuale astrattamente li riconosce.

L’invocata lesione del diritto di difesa, pertanto, non è presente nel caso di specie perchè la condotta “abusiva” non può in nessun modo incidere né sull’obbligatorietà dell’azione penale, né sul prevalente interesse pubblico alla definizione dei processi in tempi ragionevoli, quali principi entrambi sanciti e tutelati costituzionalmente.

A cura di Devis Baldi