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giurisprudenza

L’inosservanza dei termini a difesa, concessi dalla legge, determina automaticamente la nullità della sentenza (Cass., Sez. VI, 8 ottobre 2015, n. 20180)

La pronuncia in esame assume particolare rilevanza in quanto la Corte di Cassazione, andando contro il prevalente orientamento giurisprudenziale ultimamente confermato con la sentenza n°7086 del 09/04/2015, ha affermato il principio che la sentenza emessa prima della scadenza dei termini ex art.190 c.p.c. è nulla per violazione del principio del contraddittorio senza necessità che la parte che intenda far valere detta nullità provi che detta violazione abbia effettivamente leso il diritto di difesa. Secondo l’orientamento giurisprudenziale prevalente, invero, la nullità poteva essere validamente eccepita qualora la parte avesse dimostrato che con la comparsa conclusionale avrebbe potuto svolgere difese non esposte nei precedenti atti difensivi; difese che, se considerate dal giudice, avrebbero potuto ragionevolmente condurre ad una decisione diversa da quella effettivamente assunta. La Corte, quindi, sostiene che quando il diritto di difesa è garantito dall’osservanza di termini perentori, vi è una lesività in re ipsa del principio del contraddittorio senza che si debba procedere ad accertare la sua effettiva lesività in quanto è il legislatore stesso che riconosce tale lesività.

A cura di Fabio Marongiu