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giurisprudenza

L’ultrattività del mandato alle liti in caso di morte o perdita della capacità della parte assistita (Cass., Sez. I, 16 novembre 2015, n. 23392)

La Sezione I° della Suprema Corte, con la sentenza in commento, è tornata ad occuparsi del problema sull’ultrattività del mandato alle liti, nell’ipotesi che la morte o la perdita della capacità della parte già costituita, con il ministero del proprio procuratore, non siano dallo stesso dichiarati in udienza o notificati alle altre parti.
Ribadiscono gli ermellini che, conformemente alla recente pronuncia della Corte di Legittimità, numero 15295 del 2014, resa a Sezioni Unite, debba applicarsi il principio dell’ultrattività del mandato alle liti, che comporta tra le varie conseguenze, l’ammissibilità della notifica dell’impugnazione fatta presso il difensore della parte deceduta o vittima della perdita della capacità, il quale abbia omesso di comunicare tale circostanza alle altre parti con le formalità richieste dall’art. 300 primo comma c.p.c., non assumendo rilevanza alcuna, la circostanza che il notificante sia a conoscenza di tali eventi.

A cura di Lapo Mariani