La Commissione europea si è rivolta alla Corte di Giustizia per sentir dichiarare in contrasto con i principi di cui agli artt. 43 e 49 CE la normativa italiana che impone agli avvocati l’obbligo di rispettare tariffe massime in quanto ciò avrebbe l’effetto di rendere il mercato delle prestazioni legali non attraente per i professionisti stabiliti in altri Stati membri
I Giudici europei, nonostante abbiano riconosciuto che le tariffe massime applicabili agli onorari degli avvocati siano norme giuridicamente vincolanti essendo previste da un testo di legge e che esse continuano ad essere obbligatorie nel caso in cui non esista un patto tra il legale e il cliente, non hanno ritenuto di accogliere il ricorso presentato dalla Commissione poiché la ricorrente non è riuscita a dimostrare che tale previsione normativa ostacola l’accesso al mercato italiano degli avvocati proveniente dagli altri Stati Membri.
A cura di Marta Ottanelli