Direttore Responsabile:

Susanna Della Felice

Coordinatore di Redazione:

Lapo Mariani

giurisprudenza

Sulle espressioni pungenti tra avvocati avversari (Cass., Sez. V Pen., 16 febbraio 2011, n. 10188)

La Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, ha confermato la pronuncia di un Giudice di Pace che aveva assolto dal reato di ingiuria un legale. Quest’ultimo, ritenendosi offeso per il termine “risibile” con cui l’avversario aveva definito la sua tesi nel corso di un procedimento civile, aveva inviato una lettera con cui invitava il suo collega avversario a “tenere un comportamento più rispettoso, ispirato ai principi di correttezza professionale, alla buona educazione e a non comportarsi, essendo un anziano avvocato, come un irruento scavezzacollo”. Ha statuito la Cassazione che una espressione forte o pungente non è automaticamente offensiva e che le espressioni sopra indicate si inseriscono nella normale dialettica tra persone portatrici di opposte posizioni processuali.

A cura di Graziella Sarno