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parere

Avvocato: l’avvocato amministratore di un condominio può assumere anche la difesa del condominio nei confronti di terzi non condomini

Sono stati chiesti chiarimenti in merito alla compatibilità dell’incarico di amministratore di un condominio e quello dell’avvocato, che assume anche la difesa del condominio stesso o contro altri condomini o contro terzi.

A tal riguardo, preme precisare che tali considerazioni esulano dall’ambito dei divieti posti dall’art. 18 della l. 247/2012, ritenendo, difatti, il CNF – come risulta dal parere del 23 del 20.2.2013 – che l’amministratore di condominio sia un mandatario con rappresentanza di persone fisiche dal momento che : non agisce in proprio e non svolge attività commerciale, non è un lavoratore subordinato; il condominio è un ente di gestione privo di personalità giuridica distinta da quella dei condomini che conservano il potere di agire in difesa dei diritti comuni e di quelli esclusivi. Il condominio, inoltre, secondo il CNF non è assimilabile neanche ad una società.

Ciò detto, si ritiene di potere dare – sulla possibilità per l’avvocato che sia amministratore di condominio di assumere la difesa del condominio stesso o contro uno o più condomini o contro terzi- una duplice risposta, nei seguenti termini:

– essa è negativa, nel caso in cui l’amministratore dovesse agire nei confronti di un condomino perché, posto che il rapporto dell’amministratore con il condominio si configura come un rapporto di mandato, vi potrebbe essere la violazione dell’art.24 CDF, a causa del conflitto di interessi in re ipsa in tale rapporto presente;

– essa può essere positiva, nel caso in cui l’amministratore dovesse agire contro un soggetto terzo, esterno, cioè, al rapporto di mandato, poiché tale conflitto potrebbe non esservi.

In ogni caso, l’avvocato amministratore di condominio dovrà sempre valutare il possibile conflitto di interessi presente in ogni singola azione da intraprendere.

Si ricorda. peraltro, che i pareri e le opinioni espresse da questo COA in nessuno modo possono condizionare od orientare le valutazioni che la legge professionale riserva in via esclusiva al Consiglio Distrettuale di Disciplina di cui agli art. 50 e seguenti.