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giurisprudenza

È in conflitto di interessi il difensore del padre biologico se, nel procedimento per il riconoscimento del figlio minore, il curatore dello stesso è collega facente parte della medesima associazione professionale (Cass., Sez. Un., 26 luglio 2024, n. 20881)

La Suprema Corte ritiene integrata l’ipotesi di conflitto di interessi quando, nella procedura per il riconoscimento del figlio minore, il difensore del padre biologico sia parte della stessa associazione professionale del nominato curatore del primo. Infatti, nel ritenere sussistente una inscindibile contiguità professionale tra le colleghe associate nel medesimo studio, viene affermato il conflitto di interessi non potendosi escludere che l’interesse dell’aspirante al riconoscimento paterno abbia finito per interferire con quello della persona minore di età, già rappresentata dalla collega di studio. Ciò in quanto il compito del curatore non può essere inquinato neppure da un pericolo meramente potenziale che scelte, opinioni e decisioni possano subire l’influenza del perseguimento di interesse di taluno degli adulti coinvolti nella controversia, anziché rispondere all’esclusivo interesse del minore.

                                                                                                                                                                                                                                                                               A cura di Elena Borsotti