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giurisprudenza

Il deposito a mezzo posta elettronica certificata è tempestivo quando è eseguito entro le ore 24 del giorno di scadenza, dovendosi intendere per tale la data di acquisizione (ricezione) della PEC da parte del sistema ricevente (Cass., Sez. III Pen., 22 dicembre 2021, n. 46827)

La Suprema Corte torna a chiarire un delicato tema in materia di deposito degli atti a mezzo posta elettronica certificata, nel caso specifico un’impugnazione. In particolare viene ribadito, con conseguente annullamento dell’ordinanza che aveva dichiarato l’inammissibilità della richiesta di riesame depositata a mezzo posta elettronica certificata, che il deposito è tempestivo quando è eseguito entro le ore 24 del giorno di scadenza, richiamando espressamente il dettato dell’art. 24, co. 1 e 4 del DL 137/2020. La ratio della disposizione normativa citata è infatti quella di considerare pervenuto l’atto di impugnazione nel giorno del deposito, che, qualora effettuato a mezzo posta elettronica certificata, deve intendersi la data di acquisizione (ricezione) della PEC da parte del sistema ricevente. Nel caso di specie, la cancelleria aveva attestato il deposito dell’atto, effettivamente ricevuto con posta elettronica certificata delle 12h42 e delle 17h32 del giorno di scadenza del termine, come depositato il giorno successivo per la prassi della stessa di considerare pervenute il giorno successivo tutte le istanze pervenute in orario pomeridiano. Da qui l’errata attestazione e la conseguenza – errata – dichiarazione di inammissibilità dell’impugnazione.

                                                                                                                                                                                                                                                                             A cura di Elena Borsotti