Direttore Responsabile:

Susanna Della Felice

Coordinatore di Redazione:

Lapo Mariani

giurisprudenza

Sulla natura del termine per la notifica del ricorso e del relativo provvedimento di fissazione udienza (Cass., Sez. VI, 9 giugno 2020, n. 10950)

La pronuncia in esame trae origine dall’impugnazione, proposta ex art. 360, n. 4 c.p.c., di una sentenza con cui il Tribunale aveva dichiarato l’improcedibilità di un ricorso per tardività della notifica.

Il ricorso, dinanzi al giudice di prime cure, era stato proposto avverso il provvedimento con il quale era stato liquidato il compenso dovuto a fronte dell’attività di assistenza prestata, nell’ambito di un procedimento penale, a favore di un imputato ammesso al patrocinio a spese dello Stato.

Il Tribunale aveva dichiarato l’improcedibilità del ricorso in quanto tardivamente notificato, unitamente al relativo provvedimento di fissazione udienza, all’Avvocatura dello Stato.

Con la sentenza di cui si tratta la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso e ribadito che “il termine per la notifica del ricorso e del decreto di fissazione di udienza alla controparte non ha natura perentoria, in difetto di espressa previsione di legge in tal senso. Ne consegue che il giudice, nell’ipotesi di omessa o inesistente notifica del ricorso e del decreto di fissazione dell’udienza deve, in difetto di spontanea costituzione del resistente (la quale avrebbe evidentemente effetto sanante del vizio), assegnare al ricorrente un nuovo termine, avente carattere perentorio, entro il quale rinnovare la notifica”.

A cura di Giulio Carano