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giurisprudenza

Sulla notifica eseguita ad un indirizzo PEC non risultante dal ReGIndE (Cass., Sez. II, Ord., 28 febbraio 2023, n. 6025)

Il caso affrontato nell’ordinanza in commento è quello di un avvocato che notifica un ricorso al Ministero della Giustizia presso l’Avvocatura Generale dello Stato di Roma ad un indirizzo PEC diverso da quello predisposto per le notificazioni e censito nel Registro Generale degli Indirizzi Elettronici (ReGIndE).
La Suprema Corte, pronunciandosi su tale notifica, in linea con il precedente orientamento, ribadisce che a seguito dell’introduzione del “domicilio digitale”, corrispondente all’indirizzo PEC che ciascun avvocato ha comunicato al Consiglio dell’Ordine di appartenenza, la notificazione dell’impugnazione deve essere eseguita all’indirizzo PEC del difensore costituito risultante dal ReGIndE.
La Suprema Corte ribadisce poi il già affermato principio di diritto secondo cui “il domicilio digitale, previsto dall’art. 16-sexies del D.L. 179/2012, convertito con modifiche in L. 221/2012 …, corrisponde all’indirizzo PEC che ciascun avvocato ha indicato al Consiglio dell’Ordine di appartenenza e che, per il tramite di quest’ultimo, è inserito nel Registro Generale degli Indirizzi Elettronici (ReGIndE) gestito dal Ministero della Giustizia. Solo questo indirizzo è qualificato ai fini processuali ed idoneo a garantire l’effettiva difesa, sicché la notificazione di un atto processuale ad un indirizzo PEC … diverso da quello inserito nel ReGIndE è nulla, restando del tutto irrilevante la circostanza che detto indirizzo risulti dall’”Indice Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata (INIPEC)”.
Facendo applicazione del sopracitato principio al caso di specie gli Ermellini concludono ritenendo inidonea ad una corretta instaurazione del contraddittorio la notificazione del ricorso presso un indirizzo di posta elettronica dell’Avvocatura dello Stato diverso da quello inserito nel ReGindE e dispongono la rinnovazione della notifica all’indirizzo PEC risultante dal ReGIndE.

A cura di Silvia Ammannati