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giurisprudenza

Sulla validità dell’atto di costituzione in mora (Cass., Sez.VI, Ord., 2 ottobre 2012, n. 16774)

La Corte di Cassazione, con la sentenza in epigrafe, è tornata ad affermare un principio di diritto già consolidato, secondo cui la richiesta di pagamento delle competenze professionali costituisce un atto di costituzione in mora, che non richiede formule sacramentali valide per l'interruzione della prescrizione. La finalità esclusiva di tale atto è quella di portare a conoscenza del debitore la volontà del creditore di ottenere il soddisfacimento delle proprie pretese: dunque, è sufficiente qualsiasi scritto, con cui viene chiaramente manifestata tale volontà. Il Tribunale di Milano aveva, dunque, erroneamente ritenuto di non ravvisare tale indubbia manifestazione di volontà nella lettera raccomandata, ritenendola inidonea ad interrompere la prescrizione in ordine al credito fatto valere giudizialmente. La Suprema Corte ha cassato la sentenza, in accoglimento del ricorso, con rinvio al primo Giudice.

a cura di Guendalina Guttadauro

Allegato:
16774-2012