Direttore Responsabile:

Susanna Della Felice

Coordinatore di Redazione:

Lapo Mariani

Al mio terzo mandato al Consiglio dell’Ordine, era il 1996, ritenni che forse era arrivato il momento di dare al Consiglio uno strumento che permettesse agli iscritti di conoscere quale fosse, all’epoca, l’attività demandata al nostro organo di disciplina e responsabile della tenuta dell’Albo. Infatti da tempo avevo percepito una certa insofferenza da parte dei colleghi che più o meno velatamente facevano intendere come il ruolo e l’attività del nostro organo di autotutela, fosse ammantato da un alone di mistero, mistero che io stesso avevo percepito sino dai primi anni ’80 allorquando mi iscrissi all’albo come praticante.
Infatti nei vari incontri quotidiani, in udienza con i colleghi, dove eravamo soliti scambiarci opinioni, esperienze, aneddoti, dove molto spesso era possibile anche trovare un accordo per qualche posizione, (quando ancora il cellulare non aveva monopolizzato la nostra attenzione e il nostro tempo) avevo capito come i gli avvocati fiorentini nutrissero nei confronti del Consiglio ancora un atteggiamento sospettoso, quasi un atteggiamento di rimprovero per la poca trasparenza.
Fu così che nel 1996 proposi al Consiglio dell’Ordine di pubblicare una rivista del Consiglio stesso alla quale affidare le notizie sulla sua attività. Una testata con lo scopo di far percepire agli iscritti, non solo la funzione naturale dell’Istituzione, ma al contempo dar loro un segnale di trasparenza che da molto tempo veniva richiesto. Il taglio della rivista doveva essere necessariamente diverso da qualsiasi altra rivista tecnico giuridica o di espressione associativa.
Il Foglio, così mi piacque chiamarlo, avrebbe dovuto svolgere una funzione divulgativa sulla attività del Consiglio, ma anche quello di far conoscere agli iscritti tutto ciò che atteneva ai compiti della Istituzione, come le tariffe forensi, le decisioni del Consiglio, il calendario delle adunanze, le sentenze disciplinari del Consiglio Nazionale Forense o della Cassazione in materia disciplinare o di tenuta degli albi. Il Foglio, inoltre, avrebbe avuto il compito di fare da eco alle iniziative promosse dal Consiglio quale, per esempio, la nascita dei “tutori”, altra proposta di quegli anni, colleghi disposti ad aiutare i praticanti, con il compito di seguirli con maggiore attenzione didattica e professionale come rappresentanti del Consiglio stesso. Si ritenne infatti che questi colleghi potessero essere un valido aiuto nello svolgimento della pratica che fino ad allora era stata per molti un esercizio sterile ed inutile di mero approccio all’esame di avvocato.
Nel Foglio i colleghi avrebbero trovato notizie e suggerimenti in materia di redazione delle notule, le decisioni disciplinari, il calendario delle adunanze e tutto quello che veniva fatto e deliberato dal Consiglio. Devo dire che sin da subito il Foglio venne apprezzato dai colleghi che in esso videro una risposta concreta a tutte le critiche fino ad allora mosse ad una gestione dell’Istituzione elitaria, poco trasparente e chiusa ad ogni cambiamento. Questa la genesi di una pubblicazione che da allora ci ha accompagnato nell’esercizio della nostra professione durante tutti questi anni. Ancora oggi il Foglio continua a uscire telematicamente, e rimane, a mio avviso, un utile strumento per chi voglia realmente sentirsi un professionista forense e capire quali siano gli aspetti, le regole e le condizioni che disciplinano il nostro essere Avvocati.
Alberto Chiarini

Una delle prime scelte “importanti” della mia prima consiliatura da Presidente del Consiglio dell’Ordine (febbraio 2010 – gennaio 2011) fu quella di cessare la pubblicazione cartacea del Foglio (delibera del 7 aprile 2010) e di “investire” nell’edizione “telematica” con l’attivazione del sito (www.ilfogliodelconsiglio.it).
Investimento pressoché irrilevante dal punto di vista economico, ma assai significativo ed importante per due aspetti che meritano di essere evidenziati. Il primo, riguardava la decisione di “sperimentare” una nuova modalità di comunicazione fra il Consiglio ed il Foro, superando quella tradizionale “cartacea” a favore di quella “telematica”, certamente più tempestiva, efficace e di più agevole consultazione da parte dei Colleghi.
Una “filosofia” di rapporto fra il Consiglio e gli Iscritti che ha poi contraddistinto, negli anni successivi, la riorganizzazione dell’attività consiliare e degli Uffici di Segreteria finalizzata ad implementare la “trasparenza” delle attività del Consiglio nei confronti del Foro e le possibilità di accesso da parte degli Iscritti ai servizi di segreteria. In questa direzione è stata determinante, negli anni (e lo è tuttora) l’abnegazione con cui tutto il personale della Segreteria si è impegnato a progettare ed implementare le modalità per tutti i Colleghi di poter “colloquiare” con l’Ordine anche “da remoto”; nei mesi appena trascorsi di sostanziale “chiusura” degli Uffici Giudiziari a causa dell’emergenza COVID, l’Ordine ha potuto operare senza soluzione di continuità, nonostante la forzata chiusura fisica dei locali dell’Ordine, mettendo a frutto ed a regime le scelte “telematiche e tecnologiche” sperimentate in tutti gli anni precedenti.
Il secondo, atteneva alla scelta di “aprire” un’attività propria del Consiglio alla partecipazione stabile ed alla collaborazione attiva di Colleghi non consiglieri. Proseguendo nella scelta già fatta negli ultimi anni dell’esperienza della edizione cartacea del Foglio del Consiglio – diretto da Anton Ugo Serra, che con grande passione e dedizione lo costituì e coordinò – il Comitato di Redazione ha costituito la prima esperienza di una “struttura consiliare aperta” proponendosi come modello di cogestione delle attività consiliari che successivamente, una volta entrato in vigore, nel febbraio 2013, il nuovo Ordinamento Professionale Forense, è divenuto modus operandi delle consiliature successive con la costituzione delle Commissioni Consiliari consentite dall’art. 32 della legge 247/2012.
L’impegno e l’abnegazione con cui Susanna Della Felice, quale nuovo Direttore, e tutti i Colleghi che negli anni hanno fatto parte del Comitato di Redazione, tenendo aggiornato ed arricchendo l’imponente “archivio” che il Foglio del Consiglio mette quotidianamente a disposizione del Foro, meritano di essere segnalati come modello virtuoso di condivisione della vita della nostra Istituzione. A tutti loro il mio grazie più sincero.
Sergio Paparo