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giurisprudenza

A chi spetta pagare il compenso professionale dell’avvocato in caso di più eredi (Cass., Sez. II, 1 settembre 2023, n. 25573)

Il caso affrontato nella sentenza in commento riguarda un legale che aveva ricevuto da un erede l’incarico di contestare la legittimità di una variante al PRG locale che aveva causato la privazione dell’edificabilità di un immobile appartenente all’asse ereditario.
Il legale aveva richiesto il pagamento del proprio compenso tramite un decreto ingiuntivo a tutti gli eredi.
Due di loro si erano però opposti sostenendo che l’incarico era stato conferito da uno solo di loro, unico chiamato che all’epoca aveva accettato l’eredità (con beneficio di inventario) e che quindi loro non erano tenuti a pagare alcunché.
Giunta la vertenza in Cassazione quest’ultima afferma che anche se l’incarico professionale era stato conferito da uno solo degli eredi, quest’ultimo in tale sua qualità era titolare di poteri di amministrazione e conservazione dell’asse ereditario anche nell’interesse degli altri chiamati.
L’erede accettante, continua la Corte, succede nell’universum ius del de cuius e, avendo diritto di amministrare la sua quota indivisa dell’eredità, non può non coinvolgere nell’esercizio di tale diritto anche la quota degli altri coeredi o di eventuale spettanza di chi sia solo chiamato non accettante.
Di conseguenza la Corte di Cassazione conclude nel senso che l’avvocato aveva legittimamente il diritto di ricevere il pagamento del proprio compenso da parte di tutti nonostante l’incarico gli fosse stato conferito solo da uno.

A cura di Silvia Ammannati