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giurisprudenza

Il Giudice della deontologia ed il suo potere discrezionale (C.N.F., Sent., 15 ottobre 2018, n. 115)

Con la pronuncia in commento il C.N.F., accogliendo parzialmente il ricorso di una collega alla quale era stata comminata dal COA di appartenenza la sanzione della sospensione dall’esercizio della professione per la durata di un anno e rideterminandola in quella minore di due mesi, ha modo di confermare il principio giuridico ai sensi del quale, anche al Giudice della Deontologia si deve riconoscere “ampio potere discrezionale nel valutare la conferenza e la rilevanza delle prove dedotte in virtù del principio del libero convincimento, sicché non determina nullità della decisione l’omessa audizione dei testi indicati dall’incolpato, quando risulti che il Consiglio abbia ritenuto le testimonianze insufficienti ai fini del giudizio, per essere il Collegio già pervenuto all’accertamento completo dei fatti da giudicare, attraverso la valutazione delle risultanze acquisite.”

A cura di Lapo Mariani