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giurisprudenza

Il rimborso delle spese di assistenza stragiudiziale ha natura di danno emergente (Cass., Sez. II, Ord., 30 aprile 2021, n. 11468)

Il caso affrontato nell’ordinanza in commento è quello di un avvocato al quale il giudice di merito, adito ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 150 del 2011 per la liquidazione degli onorari per l’attività difensiva svolta dal legale in favore di un cliente, liquida giustappunto gli onorari, negandogli però il compenso per l’attività stragiudiziale svolta al fine di addivenire ad una soluzione conciliativa della controversia con il cliente in relazione giustappunto al compenso.
Rileva al riguardo il giudice di merito che non si tratta di attività svolta nell’interesse del mandante.
La Cassazione, investita della questione, riprende quanto statuito dalle Sezioni Unite secondo cui “il rimborso delle spese di assistenza stragiudiziale ha natura di danno emergente, consistente nel costo sostenuto per l’attività svolta da un legale in detta fase precontenziosa. Ne deriva che non è corretta l’affermazione di taluna giurisprudenza secondo cui le spese legali dovute dal danneggiato/cliente al proprio avvocato in relazione ad attività stragiudiziale seguita da attività giudiziale possono formare oggetto di liquidazione con la nota di cui all’art. 75 disp. att. c.p.c, dovendo invece formare oggetto della domanda di risarcimento del danno emergente nei confronti dell’altra parte con le preclusioni processuali ordinarie nei confronti delle nuove domande”.
L’avvocato avrebbe quindi dovuto avanzare, semmai, domanda di risarcimento del danno emergente per i costi sostenuti proprio nella fase precontenziosa.

A cura di Silvia Ammannati