Direttore Responsabile:

Susanna Della Felice

Coordinatore di Redazione:

Lapo Mariani

giurisprudenza

L’anzianità dell’avvocato “stabilito” non vale per il patrocinio in Cassazione (Cass., Sez. Un., Ord., 28 febbraio 2024, n. 5306)

Nell’ordinanza in commento le Sezioni Unite della Corte di Cassazione chiariscono che nel computo dei dodici anni di anzianità richiesti dalla Legge n. 247 del 2012 ai fini dell’iscrizione nell’albo speciale degli avvocati abilitati a patrocinare dinanzi alle giurisdizioni superiori, non può essere ricompreso anche il periodo in cui il richiedente ha svolto l’attività professionale come “avvocato stabilito”.
La Corte di Cassazione respinge quindi il ricorso promosso dal legale avverso la decisione del CNF e afferma che il termine inizia a decorrere soltanto da quando il professionista viene “integrato”, cioè al minimo dopo tre anni.
L’anzianità di iscrizione nella sezione speciale degli avvocati stabiliti, quindi, non è cumulabile con l’anzianità di iscrizione nell’albo ordinario a seguito di integrazione, giacchè le due iscrizioni corrispondono a diverse forme di esercizio della professione, che presuppongono titoli diversi (il titolo straniero per lo stabilito, il titolo di avvocato per l’iscritto nell’albo ordinario).
Aggiunge la Suprema Corte che tale interpretazione non è affatto in contrasto con il diritto euro-unitario.
Il legislatore europeo, con la direttiva 98/5/CE (che riguarda unicamente il diritto di stabilirsi in uno Stato membro per esercitarvi la professione di avvocato con il titolo professionale ottenuto nello Stato membro di origine), ha lasciato agli Stati membri la facoltà di stabilire norme specifiche di accesso alle Corti supreme, di fatto escludendo dall’armonizzazione la disciplina dell’accesso ai più alti organi di giustizia.
In conformità a tale previsione il legislatore italiano ha dettato delle regole specifiche per quanto riguarda l’accesso degli avvocati stabiliti al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori e la disciplina che ne risulta è coerente con i principi espressi dalla giurisprudenza della Corte di giustizia.

A cura di Silvia Ammannati