Direttore Responsabile:

Susanna Della Felice

Coordinatore di Redazione:

Lapo Mariani

giurisprudenza

L’avvocato ha diritto al compenso per la fase istruttoria anche se la C.T.U. è respinta (Cass. Sez. VI, Ord., 16 giugno 2022, n. 19467)

Il caso affrontato nell’ordinanza in commento è quello di un avvocato che, dopo aver patrocinato un cliente in una causa di mutuo, aveva agito in giudizio per ottenere il pagamento dei compensi, vedendosi però liquidare un importo nettamente inferiore rispetto a quello richiesto.
Il Tribunale si era infatti limitato ad applicare i minimi tabellari e aveva escluso le spettanze dovute sia per la fase istruttoria che per quella decisoria, asserendo che la causa era documentale e la richiesta di C.T.U. avanzata dal legale era stata respinta.
Osservava per contro il legale che la richiesta di consulenza tecnica era stata comunque formulata, che era stata acquisita della documentazione e che il giudizio era stato definito con sentenza e che pertanto avrebbe dovuto essergli liquidato il compenso per entrambe le fasi.
Gli Ermellini, chiamati a pronunciarsi sul caso, hanno osservato che il deposito documentale e la richiesta di C.T.U. rientrano nell’ambito dell’elencazione, peraltro non tassativa, del D.M. 2014 in materia di compensi.
Hanno poi aggiunto che era indubbio che il procedimento si fosse concluso con sentenza, per cui il Tribunale non avrebbe potuto negare il compenso per quest’attività, essendo indiscusso che l’avvocato avesse patrocinato fino alla conclusione del processo.
La pronuncia veniva quindi cassata, rinviando al Tribunale per procedere ad una nuova liquidazione, riconoscendo il compenso anche per la fase istruttoria e per quella decisoria.

A cura di Silvia Ammannati