Con la sentenza in commento la Suprema Corte ha disposto che al giudice di pace sono attribuite funzioni sostanzialmente distinte da quelle attribuite al magistrato di carriera e pertanto la sua posizione non può essere equiparata a quella del magistrato professionale.
Per tale ragione la Corte ha rigettato, dichiarandolo infondato, il ricorso proposto da un giudice di pace che chiedeva l’iscrizione di diritto nell’albo degli avvocati per il mero decorso dell’arco temporale stabilito dalla legge per i magistrati di carriera. Svolgimento del processo
A cura di Francesca Tarantola