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giurisprudenza

Pagamento Onorari e diritti Avvocato (Cass. Sez. II, 12 giugno 2008, n.15814)

Nella sentenza in esame, la Corte di Cassazione interviene, ancora una volta, sulla liquidazione dei diritti ed onorari spettanti ad un Avvocato.
Nel caso in esame, un Avvocato di Roma, chiedeva ed otteneva un decreto ingiuntivo nei confronti delle sue clienti, previo parere di congruità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, per la liquidazione di attività stragiudiziali relative alla ricerca di conti correnti bancari.
Avverso tale procedimento sommario di ingiunzione veniva spiegata, dagli attori-opposti, opposizione con domanda riconvenzionale, respinta dal Giudice di prime cure.
La Corte di Appello di Roma investita del riesame, in parziale riforma della sentenza di primo grado riduceva la somma avanzata dal legale per la sua attività.
Avverso tale decisione veniva proposto ricorso in Cassazione dall’Avvocato sulla base di quattro motivi, cui resistevano con controricorso le clienti.
In particolare, in due motivi, si lamentava che la Corte di Appello di Roma nella sentenza riformata, avesse deciso in violazione e falsa applicazione della tariffa forense di cui al D.M, 5 ottobre 1994 n.584 in relazione all’art 360 comma terzo e quinto c.p.c., per aver ridotto gli onorari di avvocato.
Nel prendere in esame tale ricorso la Corte di Cassazione, facendo riferimento ad altri suoi provvedimenti giurisdizionali, motiva il respingimento sulla base del seguente principio, il vizio della sentenza di cui all’art 360 comma terzo c.p.c. deve : “ essere dedotto non solo mediante la puntuale indicazione delle norme assuntivamente violate, ma anche, mediante specifiche argomentazioni intellegibili ed esaurienti intese a motivamente dimostrare in qual modo debba ritenersi in contrasto con ciascuna delle medesime indicate norme regolatrici della fattispecie o con l’interpretazione delle stesse fornita dalla giurisprudenza di legittimità e/o dalla prevalente dottrina, non qualsiasi affermazione contenuta nella sentenza gravata, ma quelle affermazioni, puntualmente identificate, che concernano valutazioni “in diritto”, id est costituiscano l’espressione d’una qualificazione giuridica del fatto esaminato e consequenziale applicazione ad esso d’una determinate disciplina normativa ”.

A cura di Walter Sardella

Allegato:
15814-2008