Direttore Responsabile:

Susanna Della Felice

Coordinatore di Redazione:

Lapo Mariani

giurisprudenza

Redditi del convivente more uxorio rilevanti ai fini dell’ammissione al Patrocinio a spese dello Stato (Cass., Sez. II, Ord., 26 giugno 2023, n. 18134)

La Seconda sezione civile della Cassazione con l’ordinanza n. 18134 del 26 giugno 2023 afferma la rilevanza dei redditi del convivente more uxorio ai fini dell’ammissione al Patrocinio a spese dello Stato da parte del soggetto istante.

La Corte ricorda che l’art. 76, comma 2, D.P.R. n. 115 del 2002 stabilisce che il reddito da considerare per l’ammissione al beneficio è costituito “dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, compreso l’istante”.

La locuzione “componente della famiglia”, tuttavia, non si riferisce solo a coloro che sono legati all’istante da vincoli legali o di consanguineità, ma include anche coloro che convivono con il medesimo e contribuiscono al ménage familiare. I redditi del convivente more uxorio rientrano, quindi, in questa definizione.

Tale lettura costituzionalmente orientata della norma, in linea con i principi costituzionali di solidarietà, equa distribuzione e partecipazione di ogni cittadino alla spesa comune attraverso il prelievo fiscale, conduce a ritenere “familiari” non soltanto coloro i quali sono legati all’istante da vincoli di consanguineità o comunque giuridici, ma anche quanti convivono con l’istante, apportando il loro contributo alla vita di relazione.

I giudici di legittimità aggiungono, inoltre, che il rapporto di convivenza familiare prescinde dalla coabitazione fisica e, pertanto, anche nelle ipotesi di una detenzione carceraria prolungata di uno dei componenti del nucleo familiare (come nel caso di specie), il detenuto non può omettere di indicare, nell’istanza di ammissione, il reddito dei familiari conviventi.

Infine, la Cassazione precisa che la prova della convivenza, essendo una situazione di fatto e non di diritto, non può derivare esclusivamente dalle risultanze anagrafiche, ma deve essere supportata da tutte le circostanze che testimoniano l’effettiva sussistenza di tale rapporto.

A cura di Costanza Innocenti