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giurisprudenza

Responsabile l’avvocato che trattiene il denaro ricevuto in nome e per conto del cliente. (Cass. Sez. Un., 6 aprile 2022, n. 11168)

Le Sezioni Unite della Suprema Corte con la sentenza n. 11168/2022 hanno definitivamente chiarito che il legale vittorioso in un giudizio civile il quale trattiene – appropriandosene – la somma di denaro versata favore del proprio assistito dalla parte soccombente allo stesso tempo omettendo di informare il cliente dell’esito vittorioso del giudizio nonché di consegnargli quanto di sua spettanza, commette una violazione del codice deontologico che si prolunga sino alla effettiva restituzione dell’importo trattenuto.

Nondimeno, le Sezioni Unite hanno inoltre precisato che l’avvocato che promette al proprio assistito la consegna delle somme riscosse per suo conto senza provvedervi immediatamente contravviene all’art. 44, ultimo comma, del codice deontologico forense vigente ratione temporis (attuale art. 31), ponendo in essere – anche in questo caso – una violazione continuativa delle norme deontologiche.

Per quel che qui interessa, il ricorrente legale impugnava la sentenza del C.N.F. con cui veniva ritenuto deontologicamente responsabile per aver trattenuto indebitamente le somme spettanti al proprio cliente quale risarcimento del danno da parte del soccombente in giudizio.

L’avvocato deduceva che la disciplina del codice deontologico va coordinata con l’ art. 2233 c.c., accordante prevalenza alla pattuizione sul compenso rispetto a qualsiasi altra fonte: da tale presupposto, l’istante sosteneva di poter trattenere le somme a lui spettanti in forza dell’intervenuta compensazione legale fra le rispettive obbligazioni.

In altre parole, dunque, riteneva prevalente la disciplina della compensazione legale rispetto alla normativa deontologica.

Le Sezioni Unite hanno rigettato questo motivo (nonché i successivi) ponendo l’accento sulla differente natura delle due normative: la normativa sulla compensazione legale, infatti, è dettata per assicurare una economicità del sistema giuridico mentre la normativa deontologica assolve ad altre e ben diverse funzioni tra cui assicurare la correttezza e la lealtà dell’avvocato.

A cura di Andrea Goretti