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giurisprudenza

Stalking nei confronti della ex moglie? Il COA sanziona l’Avvocato (C.N.F., Sent., 1 giugno 2022, n. 80)

Con la pronuncia in commento il CNF ha stabilito che costituisce grave illecito disciplinare il comportamento dell’Avvocato che si macchi di condotte persecutorie nei confronti dell’ex coniuge, tanto da ingenerare nella vittima il fondato timore per l’incolumità propria e dei prossimi congiunti.

L’illecito disciplinare, per violazione dei doveri di probità, dignità e decoro, scatta, quindi, anche per comportamenti che non riguardano l’esercizio della professione in senso stretto, essendo ascrivibili alla vita privata del Professionista. L’inosservanza di tali doveri elementari, difatti, si riflette negativamente sull’immagine della categoria, facendo perdere di credibilità la medesima.

Nel caso di specie, la condanna definitiva per il reato di atti persecutori di cui all’art. 612bis c.p. commesso dal Collega in danno della ex moglie, costituisce elemento sulla base del quale il COA deve fondare l’accertamento delle violazioni deontologiche. La violazione, dunque, sussiste in quanto i doveri di probità, dignità e decoro costituiscono, secondo la costante interpretazione del CNF, “principi ispiratori di ogni regola deontologica” e rappresentano “le necessarie premesse per l’agire degli avvocati”, nonché sono volti a tutelare l’affidamento che la collettività ripone in questi ultimi quale “professionista leale e corretto in ogni ambito della propria attività”.

Tanto premesso, il CNF ha ritenuto congrua la sanzione disciplinare della sospensione dall’esercizio della professione per mesi quattro.

A cura di Costanza Innocenti