Il caso affrontato nella sentenza in commento è quello di un avvocato al quale il CDD aveva inflitto la sanzione disciplinare della sospensione dalla professione per quattro mesi a causa del comportamento non conforme ai canoni di correttezza e quindi lesivo anche del prestigio della classe forense.
Il legale, dopo aver accettato incarichi difensivi da parte di un cliente, aveva omesso di dare esecuzione al mandato ricevuto e, in particolare:
– aveva omesso il pagamento delle spese di lite liquidate dal giudice a carico della parte dal medesimo assistita e per le quali il legale si era accollato l’obbligazione, nonostante le rassicurazioni fornite al cliente,
– aveva omesso di informare di quanto sopra la parte assistita con la conseguenza che a quest’ultima erano stati notificati plurimi atti di precetto ed era stata iscritta ipoteca in suo danno,
– aveva omesso di restituire la documentazione e gli atti delle cause a lui affidate e di rendere il conto delle somme ricevute nel corso del rapporto con il dettaglio dell’imputazione alle singole pratiche, ripetutamente richiesti.
Il C.N.F., investito della decisione a seguito del ricorso del legale, confermava la sanzione inflitta ritenendo integrato l’illecito disciplinare a carico dell’avvocato che, con il suo comportamento, aveva anche leso l’immagine della classe forense.
A cura di Silvia Ammannati