La Corte di Cassazione ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno patito dall’avvocato a causa del discredito professionale subito per la proposizione di una domanda risarcitoria manifestamente infondata promossa dal cliente. La Corte, in particolare, evidenzia che la domanda manifestamente infondata proposta dal cliente contro l’avvocato per responsabilità professionale, stante la conoscibilità dell’azione nel suo abituale ambiente di lavoro, cioè da parte dei colleghi, dei giudici e del personale amministrativo, determina un discredito che giustifica la condanna del cliente ai sensi dell’art.96 c.p.c.
A cura di Fabio Marongiu