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giurisprudenza

Il principio di sinteticità degli atti si applica anche al ricorso straordinario al Presidente della Repubblica atteso il suo carattere di rimedio giustiziale (Cons. Stato, Sez. I, 30 aprile 2019, n. 1326)

Il Consiglio di Stato, in sede consultiva, ha precisato che il dovere di sinteticità degli atti trova applicazione anche in sede di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica atteso che, come chiarito anche dalla Corte Costituzionale, “l’istituto ha perduto la propria connotazione puramente amministrativa ed ha assunto la qualità di rimedio giustiziale amministrativo, con caratteristiche strutturali e funzionali in parte assimilabili a quelle tipiche del processo amministrativo” (Corte Cost., 2 aprile 2014 n. 73).

Di conseguenza, in presenza di un ricorso di 95 pagine non proporzionato rispetto alla complessità della questione trattata, occorre invitare parte ricorrente a depositare una memoria riepilogativa – che contenga l’esposizione chiara, sintetica ed omnicomprensiva di tutte le censure già proposte – alla quale unicamente fare riferimento per la decisione del ricorso straordinario.

Avv. Giovanni Taddei Elmi