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giurisprudenza

Sulla responsabilità disciplinare dell’avvocato che percepisce onorari anche dall’assicurazione e non lo dice nè al collega codifensore nè alla cliente (Cass., Sez.Un., 31 luglio 2012 n. 13621)

Nella sentenza in commento la Suprema Corte di Cassazione a Sezioni Unite affronta il caso di un avvocato che si era reso autore di una duplice scorrettezza, nei confronti del collega codifensore e nei confronti della cliente (una ginecologa).
La scorrettezza nei confronti del collega codifensore era consistita nell’aver rivendicato la gestione esclusiva della pratica pur di incassare il compenso da parte dell’assicurazione della cliente.
L’assicurazione, infatti, aveva precisato che avrebbe liquidato un solo difensore.
Il legale scorretto, al corrente di tale circostanza, aveva taciuto un tale stato delle cose al legale nominato insieme a lui.
La scorrettezza nei confronti della cliente era consistita nel fatto che l’avvocato, al corrente della circostanza che la cliente aveva un’assicurazione destinata a coprire eventuali spese per essere assistita laddove si fossero verificati episodi di colpa medica, aveva ben pensato di tacere all’assistita di aver richiesto l’intervento dell’assicurazione e di aver percepito la somma che era compito di questa coprire in relazione diretta al mandato conferito dalla cliente.
Viene investita del caso la Suprema Corte di Cassazione a Sezioni Unite, la quale rigetta il ricorso del legale contro la decisione del CNF che aveva confermato la sanzione disciplinare della censura infertagli dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di appartenenza.
Per i supremi giudici è privo di censure il ragionamento del CNF che ha ritenuto, in particolare relativamente alla scorrettezza perpetrata dal legale nei confronti della propria assistita, che l’assenza di qualsivoglia attività informativa verso la stessa integrasse violazione dell’articolo 40 del codice deontologico nella parte in cui prevede che “l’avvocato è tenuto altresì ad informare il proprio assistito sullo svolgimento del mandato affidatogli”.
a cura di Silvia Ammannati