Nel caso affrontato la Cassazione afferma che il giudizio sulla lite temeraria, ex art. 96 c.p.c., si deve basare su due presupposti: una valutazione ex ante, circa la consapevolezza del proprio torto e di aver agito in mala fede o colpa grave. Specifica pertanto che tale accertamento, non può basarsi su valutazioni equitative del giudice. Il secondo presupposto è una valutazione ex post, tesa a verificare la concretezza del pregiudizio subito. E’ pertanto da escludersi che possa essere riconosciuta tale responsabilità se la controversia riguarda interessi economici assolutamente modesti e sproporzionati- nella specie si chiedeva la condanna al pagamento di 68,75 euro- in relazione alla richiesta di condanna per responsabilità aggravata.
a cura di Elena Parrini