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giurisprudenza

Il difensore d’ufficio non è obbligato a esperire i tentativi di recupero se l’assistito è irrintracciabile con i normali mezzi di ricerca (Cass., Sez. VI, Ord., 17 settembre 2012, n. 15601)

Nella sentenza che di seguito pubblichiamo la Corte di Cassazione ribadisce quanto già esposto nella sentenza della quarta Sezione n. 4153 del 2007.
Si riafferma infatti il principio di diritto per cui "in tema di gratuito patrocinio, la condizione di irreperibilità del patrocinato alla quale il D.P.R. n. 115 del 2002, art. 117, subordina la liquidazione degli onorari e delle spese di difesa a carico dell'Erario, afferisce ad una situazione sostanziale e di fatto indipendente dalla pronunzia processuale di irreperibilità – che, rendendo il debitore non rintracciabile al momento in cui la pretesa creditoria diventa azionatile, impedisce di effettuare qualunque procedura per il recupero del credito professionale".

                                                                                                                                                a cura di Sara Fabbiani