E’ quanto statuito dal C.N.F. rigettando il ricorso proposto da un avvocato condannato per reati di estorsione e turbativa d’asta. Nella pronuncia in esame si sottolinea che “nella figura professionale dell’avvocato – che nell’espletamento del mandato affidatogli dal cliente contribuisce all’attuazione dell’ordinamento giuridico – i terzi devono poter riporre la fiducia del rispetto delle leggi e dei principi dell’ordinamento posti a tutela dell’intera collettività”.
a cura di Graziella Sarno