Direttore Responsabile:

Susanna Della Felice

Coordinatore di Redazione:

Lapo Mariani

giurisprudenza

Cassa Forense può sempre riscuotere a mezzo ruolo gli importi dovuti dagli iscritti? (Cass., Sez. I, Ord., 4 dicembre 2023, n. 33686)

Il Tribunale di Roma ha respinto l’opposizione di SERIT Sicilia (poi Riscossione Sicilia) contro un decreto ingiuntivo emesso a favore della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense per un importo di Euro 471.078,49, oltre agli accessori, relativo ai debiti degli iscritti per il ruolo (Omissis) suppletivo e (Omissis) ruolo ordinario, rimasti non pagati.
Successivamente, Riscossione Sicilia ha presentato appello presso la Corte di Appello di Roma; quest’ultima ha accolto revocando il decreto opposto e compensando le spese.

La Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo cinque motivi, che sono stati respinti. La Corte ha dichiarato che i motivi di ricorso non forniscono argomenti validi per cambiare l’orientamento della decisione precedente. Inoltre, la Corte ha osservato che le questioni di legittimità costituzionale sollevate non sono fondate, poiché la legge in questione non incide sui diritti di credito degli enti, ma solo sulla procedura di riscossione: in particolare è stato osservato che l’ablazione delle cartelle esattoriali non cancella i crediti, che possono essere singolarmente riscossi dalla Cassa Forense in forma autonoma. In tal senso la legge è stata interpretata in conformità al principio di ragionevolezza costituzionale.

Inoltre, la Corte ha respinto l’argomento secondo cui la misura rappresenta un aiuto di Stato in contrasto con le normative dell’Unione Europea, poiché non si è dimostrato che il discarico automatico dei ruoli fornisca un vantaggio economico selettivo non ottenibile in condizioni normali di mercato.

A cura di Simone Pesucci