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giurisprudenza

Costituisce illecito deontologico definire “demenziale” la difesa avversaria (C.N.F., Sent., 27 maggio 2024, n. 220)

Il CNF, investito del ricorso presentato dall’incolpato avverso la decisione del competente CDD, conferma la sanzione da questi comminata e le relative motivazioni, in quanto ritenute esenti da censure. In particolare nel caso in esame all’incolpato era stata comminata la sanzione della censura per avere lo stesso effettuato una serie di violazioni deontologiche tra cui anche l’utilizzo di espressioni offensive e sconvenienti. Lo stesso aveva infatti definito “demenziale” la difesa avversaria, tale addirittura da non meritare neppure – per decenza – di entrare nelle questioni da trattare e da portare al giudizio del collegio. Sia il CDD che il CNF, nel riconoscere in tale condotta la violazione della norma che vieta l’utilizzo di espressioni offensive e sconvenienti, hanno ritenuto il linguaggio utilizzato dall’incolpato irrispettoso del decoro inteso in senso oggettivo nonché dell’altrui personalità, e comunque tale da eccedere in maniera manifesta i limiti della convenienza.

A cura di Elena Borsotti

Allegato:
220-2024