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giurisprudenza

E’ valido il contratto di cessione di uno studio professionale (Cass., Sez. II, 9 febbraio 2010, n. 2860)

Di particolare interesse è la pronuncia della Cassazione qui edita in quanto si pronuncia sulla liceità del contratto di cessione di uno studio professionale (nella specie di un fiscalista).
In sede di legittimità si discuteva della liceità di tale contratto limitatamente alla clientela in ragione del fatto che quest’ultima non poteva formare oggetto di cessione.
La Corte di Cassazione, dopo aver richiamato l’unico precedente in materia (Cass., sez. III, 8 febbraio 1974, n. 370) ha ritenuto che il contratto di vendita in questione fosse lecito in quanto non aveva ad oggetto la clientela di per sé ma lo studio nel suo complesso (complesso beni materiali ed immateriali).
La clientela, afferma la Corte, non viene ceduta in modo diretto come oggetto economicamente valutabile di per sé, ma in modo indiretto come parte del complesso di beni attraverso l’obbligazione positiva di fare del cedente (attività promozionale di presentazione e di canalizzazione) rivolta a consentire al successore il subentro negli incarichi, purchè ne abbia le qualità.
Il discrimine, continua la Corte, che distingue l’attività professionale da quella commerciale è dato proprio dal rapporto con la clientela che è personalizzato nel primo e spersonalizzato nel secondo. Il rapporto di clientela si fonda sull’intuitus personae e la clientela esiste in ragione del professionista e non può essere quindi oggetto di cessione in se per sé; siccome l’oggetto del contratto deve essere possibile e determinato la clientela, esistendo con il professionista per il rapporto di fiducia, non può assurgere ad oggetto possibile e determinato poiché non è ipotizzabile l’esistenza del rapporto con un altro professionista con cui manchi l’intuitus personae.
Solo per il tramite dell’obbligazione di fare del cedente tendente alla prosecuzione del rapporto con il cessionario la clientela diventa cedibile come parte del complesso dei beni.

A cura di Niccolò Andreoni