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giurisprudenza

La costituzione in appello con la velina (Cass., Sez. II, 9 febbraio 2017, n. 3527)

Con la pronuncia in commento la Seconda Sezione Civile della Suprema Corte, torna a occuparsi della tempestiva costituzione dell’appellante con la copia dell’atto di citazione, la così detta ‘velina’.
Confermano infatti gli ermellini che tale modalità di costituzione, integra un mero vizio di nullità per inosservanza delle forme stabilite dall’art. 165 cpc, sanabile comunque, anche d’ufficio, qualora alla prima udienza di comparizione ex art. 350, co. 2, cpc., la parte impugnante provveda al deposito dell’atto originale notificato all’appellato, oppure con la costituzione di quest’ultimo, il quale non contesti la conformità dell’atto all’originale.
Continua il Giudice di legittimità affermando che, tale nullità può essere altresì sanata qualora la parte che ha proposto appello chieda al Giudice procedente la rimessioni in termini, per la regolarizzazione della propria costituzione; in difetto, il vizio di costituzione renderà improcedibile l’appello.

A cura di Lapo Mariani