Con la concisa ordinanza in commento la Suprema Corte torna ad affermare un principio oramai consolidato sul tema della quantificazione della parcella dell’avvocato, il quale abbia fornito la propria assistenza stragiudiziale in una pratica di divisione ereditaria.
Nel caso di specie, gli Ermellini confermano la pronuncia impugnata, ribadendo la corretta applicazione da parte del giudice di secondo grado del principio giuridico secondo cui “per l’assistenza stragiudiziale in pratiche inerenti a successione a divisioni e liquidazioni si ha riguardo alla quota attribuita al cliente e non, quindi, al complessivo valore dell’intero asse ereditario.”
A cura di Lapo Mariani