Direttore Responsabile:

Susanna Della Felice

Coordinatore di Redazione:

Lapo Mariani

giurisprudenza

L’aleatorietà del patto di quota lite tra l’avvocato ed il cliente non esclude la possibilità di valutare l’equità dello stesso in sede disciplinare (Cass., Sez. II, Ord., 30 settembre 2021, n. 26568)

Sul patto di quota lite, dopo aver richiamato l’evoluzione normativa che ha interessato tale specifica pattuizione tra avvocato e cliente, la Suprema Corte richiama un orientamento già affermato dalle Sezioni Unite in forza del quale l’aleatorietà del patto in questione non esclude la possibilità di valutarne l’equità in sede disciplinare. In altre parole, viene chiarito che la liceità in astratto di del predetto accordo non esclude la possibilità di valutare in sede disciplinare la concretezza del caso specifico, allo scopo di verificare se, all’epoca della conclusione dell’accordo che lega il compenso al risultato, la stima effettuata dalle parti fosse ragionevole ovvero sproporzionata per eccesso rispetto alla tariffa di mercato, tenendo conto in particolar modo del valore e della complessità della lite, oltre alla natura del servizio professionale.

                                                                                                                                                                                                                                                                A cura di Elena Borsotti