La Sezione II° della Corte di Cassazione penale, con la sentenza in commento ha statuito che, la sentenza di appello che assolva per non aver commesso il fatto, l’avvocato titolare di uno studio legale dai reati di associazione per delinquere, di abuso continuato d’ufficio e di truffa aggravata, avendo questo fornito in materia di sanità pareri, consulenze legali ed una perizia parere distorti e definiti “di comodo”, se viene impugnata avanti alla Corte di Legittimità dalle sole parti civili e non anche dalla procura, rischia di vedere definitivamente assolto l’imputato, il quale si espone alla mera responsabilità civilistica per i danni potenzialmente creati alle parti civili, da determinarsi dal “giudice civile competente per valore in grado di appello”.
A cura di Lapo Mariani