La Corte di Cassazione ha stabilito che la notifica a mezzo PEC di una sentenza d’appello è tempestiva. I soccombenti hanno proposto ricorso di legittimità, mentre le controparti hanno proposto controricorso chiedendo l’inammissibilità del ricorso per tardività e la condanna dei ricorrenti per temerarietà della lite. La parte ricorrente ha affermato che la notifica a mezzo PEC della sentenza d’appello è nulla poiché il difensore ha estratto la sentenza direttamente dal fascicolo informatico, anziché attraverso un’autenticazione con business key o smart card. Tuttavia, la Corte ha stabilito che questa circostanza non è sufficiente a inficiare la notificazione della sentenza e ha dichiarato il ricorso inammissibile per tardività e condannato i ricorrenti al pagamento delle spese per lite temeraria poiché l’impugnazione tardiva avrebbe causato un ingiustificato sviamento del sistema processuale dai suoi fini istituzionali.
A cura di Simone Pesucci