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giurisprudenza

Parere favorevole del Consiglio di Stato sulle modifiche al DM 55/2014 recante la determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi professionali (Cons. St., Sez. atti norm., 19 febbraio 2022, n. 413)

Il Consiglio di Stato ha reso, ai sensi dell’art. 13, comma 6, l. 31 dicembre 2012, n. 247, il proprio parere favorevole sullo schema di Regolamento recante modifiche al decreto 10 marzo 2014, n. 55, concernente la determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la professione forense ricevuto dal Ministero della Giustizia.

In particolare, il Consiglio di Stato ha apprezzato l’intento ministeriale di procedere non solo al mero aggiornamento dei valori tabellari, ma anche a innovazioni ordinamentali più profonde, che contribuiscono positivamente  – nei limiti consentiti dallo strumento in esame – a perseguire gli obiettivi di riforma del sistema, in coerenza con quelli contenuti nel PNRR.

A tale scopo, il Consiglio di Stato, nell’esprimere il proprio parere favorevole, ha comunque evidenziato l’opportunità di modificare alcune disposizioni contenute nello schema di regolamento per conseguire con ancora maggiore efficacia le finalità dichiarate dal Ministero e per rafforzare la portata sistematica dell’intervento.

Tra le altre cose, il Consiglio di Stato ha suggerito: (i) di ridurre la discrezionalità dell’autorità giudiziaria nell’applicazione dei valori medi dei parametri, con un rafforzamento dell’obbligo motivazionale, così da garantire uniformità, omogeneità e adeguatezza dei compensi agli esercenti la professione forense, contribuendo all’obiettivo di interesse generale di rendere più efficiente la funzione giurisdizionale e più effettiva la tutela dei diritti; (ii) di rendere più incisive le disposizioni volte, da un lato, a favorire le ipotesi di conciliazione giudiziale o transazione delle controversie e, dall’altro lato, a disincentivare liti temerarie o controversie bagatellari, in linea con gli obiettivi del PNRR e con il principio per cui il ricorso alla giustizia dovrebbe rappresentare l’extrema ratio. A tal fine il Consiglio di Stato ha consigliato di rendere più pregnante la previsione dell’aumento del compenso del professionista in ipotesi di conciliazione giudiziale o transazione della controversia nonché di attribuire una portata più ampia e incisiva alla disposizione concernente la riduzione del compenso dell’avvocato del soccombente del 75 per cento “nel caso di dichiarata responsabilità processuale ai sensi dell’articolo 96 del codice di procedura civile”.

A cura di Giovanni Taddei Elmi