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giurisprudenza

Responsabilità professionale: è necessaria la prova della negligenza e della sua influenza sull’esito della lite (Cass., Sez. VI, Ord., 5 maggio 2021, n. 11737)

La pronuncia in commento ribadisce il costante orientamento della Cassazione in materia di responsabilità professionale dell’avvocato.

Il ricorrente in Cassazione assumeva che la Corte di merito avesse errato nell’escludere la responsabilità professionale del legale ritenendo che lo stesso non avesse presentato un secondo ricorso per sequestro, avesse indicato un valore più alto del giudizio e non avesse formulato domanda di ingiustificato arricchimento.

A parere della Corte mentre il valore della causa non poteva in ogni caso incidere sull’esito della lite, le ulteriori due eccezioni, relative al mancato deposito di un ricorso ed alla mancata proposizione della domanda di ingiustificato arricchimento, pur se in astratto idonee a comportare un’eventuale responsabilità professionale, avrebbero dovuto essere dimostrate in concreto.

Il ricorrente avrebbe dovuto dimostrare perché tali azioni avrebbero determinato un diverso esito della lite, circostanza, invece, del tutto omessa dalla parte. Per tale ragione la Corte rigetta il ricorso ritenendo che “[…] il cliente che assume una negligenza del suo difensore deve dimostrare non solo in cosa consista la negligenza, dunque la violazione dell’obbligo professionale, ma anche che essa ha influito sull’esito della lite, ossia che una diversa condotta avrebbe portato ad un risultato positivo”.

A cura di Sofia Lelmi