Direttore Responsabile:

Susanna Della Felice

Coordinatore di Redazione:

Lapo Mariani

giurisprudenza

Sanzionato l’avvocato che agisce contro l’ex cliente senza aver atteso lo spirare dei due anni (Cass., Sez. Un., 29 maggio 2023, n. 14933)

Nella sentenza in esame, le Sezioni unite hanno avuto modo di pronunciarsi in ordine all’incolpazione, mossa nei confronti dell’avvocato, per “avere assistito e difeso in qualità di parte civile la moglie [dell’ex cliente] nel procedimento penale a carico [del medesimo ex cliente] celebrato prima che fosse decorso il biennio dalla cessazione del rapporto professionale con il sig. Caio e ciò in violazione dell’art. 68, 1 comma Codice Deontologico”.

Nel caso di specie, la sentenza del CNF (che aveva irrogato la sanzione della censura) è stata impugnata, in primo luogo, sul presupposto che il rapporto professionale con l’ex cliente aveva avuto a oggetto vicende relative all’impresa individuale dello stesso.

Sul punto, le Sezioni Unite hanno chiarito che, se anche l’art. 68 del codice deontologico non parli di persona o cliente, ma di parte, “non può pretendersi (come invece fa il ricorrente) che la norma abbia alluso al soggetto non in quanto tale ma in relazione alle posizioni giuridiche coinvolte nell’affare affidato all’avvocato. Ciò è in dissidio con la più elementare logica, non soltanto giuridica, poichè ai fini dell’illecito disciplinare rileva il nocumento d’immagine cagionato alla professione forense nel caso in cui l’avvocato, dopo aver assunto la difesa di un soggetto, diventi difensore di un suo avversario senza che sia trascorso un adeguato intervallo temporale”.

Con l’occasione, la Suprema Corte ha anche ricordato che “la ditta individuale non è un soggetto diverso dal titolare, ma è semplicemente il nome col quale l’imprenditore esercita la sua attività”.

Di qui, il rigetto dell’impugnazione proposta.

A cura di Giulio Carano