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giurisprudenza

Si configura il reato di calunnia ex art. 368 c.p. nei confronti del legale che con atto di opposizione a precetto volontariamente rivolge gravi ed infondate accuse contro il giudice (Cass., Sez. IV Pen., 1 luglio 2009, n. 34821)

Con la Sentenza in oggetto la Suprema Corte di Cassazione valuta penalmente rilevante il comportamento del legale che nell’atto di opposizione a precetto rivolge gravi ed infondate accuse contro il giudice della separazione.
La semplice iscrizione a ruolo dell’opposizione contenete accuse penalmente rilevanti nei confronti del giudice contribuisce a determinare i presupposti per l’avvio delle indagini sui fatti denunciati.
In conseguenza di ciò il legale è chiamato a rispondere del reato di calunnia.
I Supremi Giudici sostengono che “il difensore può andare esente da responsabilità soltanto se la sua prestazione professionale a tutela dell’interesse del cliente non esorbiti dai limiti consenti dalla legge e sia rigorosamente funzionale al corretto ed onesto espletamento del mandato conferitogli”.

A cura di Alessandro Ramerini