Il CNF, investito del ricorso presentato dall’incolpata avverso la decisione del competente CDD, conferma la sanzione da questi comminata e le relative motivazioni, ritenute esenti da censure. In particolare nel caso in esame all’incolpata veniva comminata la sanzione disciplinare della sospensione dall’esercizio della professione per avere la stessa alterato la data di notifica apposta dall’Ufficiale Giudiziario in un decreto di citazione a giudizio immediato, al fine di far apparire tempestiva l’istanza relativa alla definizione del giudizio mediante un rito alternativo, dal quale era decaduta per omissione della stessa. Il CNF, riconosciuta nella predetta condotta la violazione degli artt. 50 e 9 del codice deontologico, conferma la pena comminata dal CDD di anni uno e mesi sei di sospensione, ritenendo altresì corretto il già avvenuto scomputo del periodo di sospensione patito dall’incolpata a seguito della interdizione disposta, in via cautelare, dal giudice penale.
A cura di Elena Borsotti