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giurisprudenza

Sul compenso dell’avvocato e dello studio associato (Cass., Sez. II, Ord., 28 giugno 2023, n. 18434)

La recente ordinanza della Suprema Corte ha affrontato il tema degli onorari professionali, offrendo importanti chiarimenti riguardo alla legittimazione concorrente dello studio professionale di agire in giudizio per il pagamento delle prestazioni professionali dei singoli professionisti associati.

In base a quanto stabilito dalla Cassazione, è possibile che lo studio professionale associato, anche se privo di personalità giuridica, possa agire in giudizio per il recupero dei compensi professionali. Questa legittimazione concorrente viene riconosciuta se il giudice accerta, attraverso lo statuto dello studio, l’attribuzione degli incarichi professionali sia al singolo associato cui è stata conferita la procura, sia all’associazione stessa.

La Corte Suprema ha confermato l’orientamento giurisprudenziale già consolidato in merito a questa questione. Sottolinea infatti che lo studio associato è da considerarsi un centro di imputazione autonomo di rapporti giuridici, nonostante la mancanza di personalità giuridica. Questo lo rende idoneo a stare in giudizio sia tramite i suoi componenti, che ne agiscono in rappresentanza, sia tramite chi ne ha la legale rappresentanza, come previsto dall’articolo 36 del Codice Civile.

A cura di Simone Pesucci