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giurisprudenza

Sulla decorrenza del termine per impugnare la sentenza nel caso in cui la data del deposito e quella della pubblicazione della medesima non coincidano (Cass, Sez. VI, Ord., 13 febbraio 2020, n. 3536)

Nell’ordinanza in commento viene affrontato il tema del termine entro in quale impugnare una sentenza nel caso in cui la data di deposito e la data di pubblicazione della stessa non coincidano.
Viene al riguardo richiamata una sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.
Queste ultime, dopo aver affermato che il deposito e la pubblicazione della sentenza coincidono e si realizzano nel momento in cui il deposito ufficiale in cancelleria comporta l’inserimento della sentenza nell’elenco cronologico, con attribuzione del numero identificativo e conseguente conoscibilità per gli interessati (dovendosi identificare tale momento con quello di venuta ad esistenza della sentenza a tutti gli effetti, inclusa la decorrenza del termine lungo per la sua impugnazione), hanno precisato che qualora i due momenti (quello del deposito e quello della pubblicazione della sentenza) risultino scissi mediante apposizione in calce alla sentenza di due diverse date, al fine della verifica della tempestività dell’impugnazione, il giudice deve accertare attraverso istruttoria documentale, ovvero ricorrendo a presunzioni semplici o, infine, alla regola di cui all’art. 2697 c.c. (alla stregua della quale spetta all’impugnante provare la tempestività della propria impugnazione) quando la sentenza sia divenuta conoscibile attraverso il deposito ufficiale in cancelleria ed il suo inserimento nell’elenco cronologico con attribuzione del relativo numero identificativo.

A cura di Silvia Ammannati