Il caso affrontato nella sentenza in commento è quello di un avvocato che viene sanzionato dal Consiglio dell’Ordine di appartenenza per non avere, tra l’altro, tempestivamente consegnato alla cliente la documentazione di una causa pendente nonostante i solleciti della parte e dei nuovi difensori.
Viene investito della questione il C.N.F. il quale, pur riducendo la sanzione disciplinare (stante anche il breve lasso di tempo – un mese – intercorso tra la richiesta della cliente e la restituzione dei documenti), ribadisce che l’omessa restituzione alla cliente della documentazione ricevuta per l’espletamento del mandato deve essere deontologicamente sanzionata atteso che, ai sensi degli artt. 2235 c.c. e 33 C.D.F., l’avvocato non ha diritto di ritenere gli atti e i documenti di causa né può subordinarne la restituzione al pagamento delle spese e dell’onorario.
A cura di Silvia Ammannati