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giurisprudenza

Commette il delitto di appropriazione indebita l’Avvocato che utilizza il denaro ricevuto dal cliente per scopi diversi ed estranei all’interesse dello stesso (Cass., Sez. II Pen., 19 Novembre 2013, n. 46256)

Con la pronuncia in esame la seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione chiarisce che, qualora un cliente corrisponda al proprio difensore legale una somma di denaro con un preciso e determinato vincolo di destinazione, si perfeziona il delitto di appropriazione indebita nel caso in cui, poi, l'Avvocato utilizzi la somma ricevuta per propri fini o, comunque, per scopi diversi ed estranei agli interessi del cliente mandante.
Peraltro, la Corte di legittimità precisa altresì che l'eventuale restituzione successiva della somma ricevuta, in tutto o in parte, non influisce minimamente sulla consumazione del reato, costituendo un mero post factum che, al più, potrà essere considerato dal giudicante in sede di valutazione della pena, quale circostanza attenuante ai sensi dell'art. 62, n. 6, c.p. .
 
a cura di Devis Baldi