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giurisprudenza

Anche senza scritto conclusionale, la sola presenza dell’avvocato in udienza giustifica il compenso per la fase decisoria (Cass. Sez. V, Ord., 5 ottobre 2022, n. 28881)

Un’opposizione a decreto ingiuntivo emesso in favore di un’avvocata in ragione dell’attività professionale svolta, si concludeva con la revoca del decreto opposto e la riduzione della somma richiesta in via monitoria. La Corte d’Appello rigettava l’appello dell’avvocata, condannandola al rimborso delle spese del grado di giudizio.

Veniva proposto ricorso per Cassazione con esclusivo riferimento alla liquidazione delle spese del grado di appello, contestando in particolare il compenso riconosciuto alla controparte per la fase decisoria, ritenuto non dovuto in quanto la difesa dell’appellato non aveva depositato alcuno scritto conclusionale.

La Cassazione rigettava il ricorso, ritenendo che nella fase decisoria rientrano svariate attività e non solo il deposito degli scritti conclusionali; nel caso di specie, in particolare, risultava che la difesa avversaria avesse presenziato all’udienza di precisazione delle conclusioni e tanto è sufficiente per riconoscere il compenso per la relativa fase.

A cura di Leonardo Cammunci